Aspettando l’anno del maiale

Starbucks a Xi’an, 30 dicembre.
La famiglia in coda davanti a me sta ordinando l’equivalente della Colombia in caffè. Il padre si rivolge al bambino, apparentemente più interessato a tenere aperta la porta del locale per farci morire tutti assiderati:

«儿子
你要什么?儿子?儿子? »
«Cosa vuoi figlio? Figlio? Figlio?»

FIGLIO? Ma un nome, un nomignolo, un soprannome imbarazzante a ‘sti ragazzini cinesi, no?

Comunque, il 2018 è finito e volevo dire che non sono pronta. Questo è stato un grande anno. E se poi il 2019 non è all’altezza? Non sono preparata. Quando e come è successo? Perché in Cina il tempo scorre alla velocità della luce? È già arrivato il momento di fare il bilancio dell’anno passato.
Pronti, via.

Gennaio. Sono stata per la prima volta a Pechino. Sono morta un po’ scalando la Grande Muraglia e ho visto la Città Proibita e mi è parso incredibile. Ho lasciato per sempre la ridente cittadina dove ho passato i miei primi mesi cinesi senza grandi rimpianti.

Febbraio. Ho visto Chengdu e Shanghai e festeggiato il mio primo capodanno cinese. Ho ritrovato in Cina un’amica che non vedevo da 17 anni.

Marzo. Ho iniziato a lavorare a Xi’an. Un mese in cui non è successo granché, o se è successo l’ho scordato.

Aprile. Sono diventata giornalista! Dopo due anni di praticantato e quattro mesi in attesa di una risposta dall’Ordine. Nel mese del pesce d’Aprile. Un caso? Non credo. Per coerenza ho iniziato a fare nuovi colloqui come insegnante qui in Cina.

Maggio. Maggio è stato un gran mese. Ho firmato un nuovo contratto di lavoro, ho passato l’HSK2, ho fatto il viaggio a Pingyao che desideravo fare da tempo.

Giugno. Insieme al mio ragazzo sono stata due settimane in viaggio in Cina. Abbiamo visto il Kitsch vero (Macao), l’emblema della megalopoli cinese (Hong Kong) e  “i paesaggi più belli sulla terra” (come dice un noto detto cinese) a Guilin e Yangshuo.

Luglio. Ho insegnato inglese all’università per un Summer camp. Ho finalmente avuto degli studenti la cui età permettesse di poter avere una vera conversazione. E’ stata un’opportunità bellissima, inconcepibile pensare che sarebbe potuto capitarmi in Italia. Ho anche spuntato dalla mia wishlist il monte Hua, famoso per il sentiero più pericoloso del mondo. Pare incredibile che ci sia stata davvero. Ci sono persino le prove fotografiche che potrò mostrare ai miei nipoti per poter essere quella figa della famiglia.

Agosto. Ho traslocato, ho iniziato un nuovo lavoro, sono stata a vedere le montagne arcobaleno nell’ovest della Cina, ho trovato una nuova scuola di cinese e mi sono messa a studiare come si deve.

Settembre. Niente di speciale. Ho ricominciato a correre, unica attività fisica che mi piace. Ovviamente l’idillio è durato poco visto che il nord della Cina è in realtà Grande Inverno.

Ottobre. Ho visitato la Thailandia, a cui ho dedicato GIUSTO uno o duecento post. Ho meditato brevemente di aprire anch’io il mio ristorante sulla spiaggia.

Novembre. Sono tornata per la prima volta a Roma dopo più di 12 mesi ed è stato meraviglioso.

Dicembre. Ho rivisto Pechino, quindi possiamo dire che quest’anno è finito come è iniziato. Per niente male.

Buon 2019!

6 pensieri su “Aspettando l’anno del maiale

  1. Che anno intenso! Direi che te la sei cavata alla grande, nonostante la difficoltà di trovarsi letteralmente dall’altra parte del mondo. Ora che hai detto Grande Inverno ti immagino con una pelliccia gigante che cammini in mezzo alla neve!
    Buone feste 😘

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