Un assaggio di Cambogia

La prima cosa che mi ha colpito della Cambogia è quanto sia diversa dalla Thailandia, pur essendo ad un’ora di aereo da Bangkok. La seconda cosa è stato il cielo, mai visto così tanto cielo blu: i grattacieli che dominano il paesaggio urbano in Cina, le auto e le fabbriche sono totalmente sconosciute alla Cambogia, un paese dove il 95% della popolazione si dedica all’agricoltura. Mi rendo subito conto che per tutte queste differenze rispetto a ciò a cui mi abitua la Cina ogni giorno, la Cambogia già mi piace.Continua a leggere…

Capodanno (cinese) in Malesia

Un altro capodanno cinese è trascorso, con il solito esodo di persone che tornano a casa portandosi dietro enormi valigie e buste piene di cibo. Anche quest’anno è stato impressionante vedere un paese fermarsi (le vacanze per il nuovo anno lunare – 春节, chūnjié sono le più lunghe) e mettersi in viaggio, talvolta anche per giorni per chi vive molto lontano dai propri cari. Ci si sente già immersi nella bella stagione, anche se fuori continua il solito freddo. Stanca del cielo grigio di Xi’an ho fatto le valigie per la Malesia. La prima tappa è stata Kuala Lumpur, che mi ha accolto con i suoi 30 gradi. Non c’è stata una singola cosa che non mi sia piaciuta della Malesia: ho adorato il suo cibo, i suoi templi, i suoi paesaggi e il suo verde. La Malesia è il paese più verde che abbia mai visto.Continua a leggere…

Ayutthaya, viaggio nell’antica capitale thailandese

Appena usciti da Bangkok il paesaggio cambia. Ai confini di una città già immensa si affacciano enormi cantieri che un giorno saranno nuovi quartieri residenziali. Lentamente i grattacieli lasciano spazio a distese di campi verdi e aree rurali, un aspetto della Thailandia con cui entro in contatto per la prima volta. Ottacinque chilometri dopo arriviamo ad Ayutthaya, antica capitale thailandese. Difficile immaginare che una volta questa sia stata la città più grande al mondo, persino più vasta di Bangkok. Quel che ne rimane, dopo la distruzione dell’esercito birmano nel 1767, sono le rovine degli antichi templi buddisti. La città, invece, non fu più ricostruita.Continua a leggere…

Phuket, un’isola da film

Dopo 12 mesi nella Cina continentale e a 1200 km dal mare era tempo di vedere di nuovo la spiaggia. E così la seconda parte del mio viaggio è stata a Phuket, l’isola più grande della Thailandia. Prima di partire mi sono trovata ad affrontare due dilemmi: il meteo e l’alloggio. Ottobre è l’ultimo mese della stagione monsonica e non c’è stato verso di capire se stavo rischiando di passare il tempo a fissare il soffitto dell’hotel. Quindi ho incrociato le dita e fortunatamente c’è sempre stato il sole, a parte la prima mattina. Il mio albergo era vicino Kata beach. Volevo evitare la calca di Patong, la zona della movida e dei party, ma poter essere comunque in spiaggia a sorseggiare latte di cocco nel giro di 5 minuti.Continua a leggere…

Il mio viaggio in Thailandia da sola

A malincuore sono tornata dal mio viaggio in Thailandia. Solitamente non mi dispiace tornare a casa a Xi’an ma stavolta sarei rimasta volentieri. Sarà che la vista spiaggia è stata rimpiazzata da quella dei grattacieli e i banchetti che vendono acqua di cocco con bancarelle che friggono qualsiasi cosa già alle 8 di mattina. O anche il dover scambiare le infradito con giacca e sciarpa. Continua a leggere…

Hua Shan 华山: camminare nel vuoto

Prima di decidermi ad andare a Hua Shan ho sempre oscillato tra il “non posso perdermeloe il “nemmeno morta”, fin da quando ho visto le immagini su internet per la prima volta. Il monte Huà shān 华山 è facilmente raggiungibile da Xi’an: il treno impiega 30/40 minuti ed è talmente a portata di mano che se non fossi andata sapevo me ne sarei pentita. Considerata una delle cinque grandi montagne sacre della Cina la sua fama si deve ai suoi spaventosi percorsi, tipo la Plank Walk:Continua a leggere…

Viaggi da incubo – China edition

Salutata Hong Kong siamo ripartiti per Guilin e Yangshuo. Passiamo la dogana e siamo a Shenzhen, nessuno capisce più una parola d’inglese, siamo tornati nella Cina continentale. Facciamo la trafila di rito per: ritirare il biglietto del treno – coda per entrare in stazione – coda ai controlli – coda per salire sul treno e finalmente ci accasciamo ai nostri posti. Quando siamo quasi arrivati a Guilin il paesaggio è già incredibile, scorgiamo le distese di montagne verdi per cui questa regione è famosa, mi stupisco perché sembrano sconfinate ma anche per gli altri passeggeri cinesi del tutto indifferenti: chi dorme, chi chiude le tende infastidito dal sole.Continua a leggere…