Ѐ settembre da pochi giorni, l’estate si avvia alla fine ma qui a Xi’an continuano ad esserci 35 gradi fissi. Per illudermi che il fresco arriverà presto ho deciso di dedicare un post a Berlino, che ho visitato nell’inverno di due anni fa, con un freddo pungente e un vento che trascinava via – letteralmente. La prima idea che ci si fa di Berlino, considerato anche il suo passato, è che non è una città proprio allegra. Ricordo che mi colpì il fatto che in giro ci fossero pochissime persone, anche nel centro storico e con l’unica eccezione del Checkpoint Charlie. Forse per il clima l’impressione è stata quella di una città fantasma. Nemmeno il sabato sera la situazione migliorava. A ripensarci adesso, che vivo in un paese con un miliardo e mezzo di abitanti, non sembra troppo male.

Prima di visitarla, per me Berlino è sempre stata la città malinconica di Good Bye Lenin. Per vari motivi non è stato un viaggio fortunato, ma mi è piaciuta moltissimo e mi è rimasta la voglia di tornarci. Abbiamo cercato di vedere tutti i luoghi principali legati al passato della città e includere anche attività di tutt’altro genere, dallo shopping vintage alla Spa più bella in città. Mi sono resa conto di aver perso tutte le foto ad eccezione di poche scattate con il cellulare – (un altro motivo per tornare?). Ad ogni modo, queste sono le mie cose preferite di Berlino, in ordine casuale:
Il muro
Frammenti isolati del muro sono visibili in varie parti della città, mentre la sua posizione originaria è segnalata da una linea tracciata nell’asfalto. A parte la East Side Gallery, due sono i punti dove si possono vedere i resti del muro. Il primo, è adiacente alla Topografia del Terrore e misura circa 80 metri. Una terza sezione si trova a nord di Bernauer Straße ed è stata trasformata in un memoriale nel 1999. È impossibile pensare a Berlino senza considerare il suo tragico passato. Ogni passo in questa città ce lo ricorda ed è strano essere “turisti” dove l’atmosfera – complice anche il cielo cupo – è così pesante.
L’isola dei musei
Solo l’isola dei musei meriterebbe un weekend a sé, ma se avete poco tempo il primo della lista è il Pergamon museum. Meglio ancora se ci andate dopo il 2019, dato che lo spettacolare altare di Pergamo che dà il nome al museo sarà in restauro fino a tale data, per ben 5 lunghi anni. Non riuscire a vederlo è stata una grande delusione (ricordate quando parlavo di foto perse e viaggio sfigato?), tuttavia il museo merita lo stesso di essere visitato per la porta di Ishtar e la Porta del Mercato di Mileto.
Vabali Spa
C’è un motivo se viene definita come la spa più bella della città, dove è è vietato usare il cellulare ed è obbligatorio essere nudi in saune e piscine. All’entrata si possono noleggiare accappatoio, ciabatte, asciugamano e vi verrà consegnato un braccialetto elettronico che farà in modo che spendiate soldi senza accorgervene. Il costo dell’ingresso varia da 21,50 € per 2 ore (non ha senso), 28,50 € per 4 ore e 36,50 € per l’intera giornata. Questo durante i giorni feriali, mentre il weekend i prezzi aumentano leggermente, ma a mio avviso ne vale totalmente la pena. La superficie della spa, costruita su due piani, è talmente grande che l’elevato numero di avventori nel fine settimana non costituisce un grosso problema. Il piano terra ospita una piccola piscina, 8 saune e 3 bagni turchi. La mia parte preferita è l’esterno con le tre piscine: una grande posta al centro e due più piccole rispettivamente con acqua calda e gelida. L’unico difetto di questa spa è stato aver trovato la temperatura dell’acqua delle vasche principali leggermente fredda. A fine febbraio. Ma perché? Per il resto, ci si dimentica del mondo per un giorno.
Check point Charlie
Il Checkpoint Charlie è uno dei simboli più famosi della Germania divisa dal muro. Oggi, nel luogo che separava la zona sovietica da quella americana, ci sono una riproduzione della guardiola di legno e il famoso cartello: “state per lasciare il settore americano”. L’atmosfera generale stona molto col significato storico del luogo. Qui, dove un tempo i berlinesi dell’est rischiavano la vita per passare dall’altra parte, oggi sorge un McDonald’s e decine di negozi di souvenir che vendono pezzi del muro di Berlino autentici – così dicono. Quando ho chiesto se fossero davvero parti originali del muro il commesso mi ha rassicurato che fosse davvero così assumendo un’espressione esageratamente offesa, che l’Academy gli avrebbe dato l’Oscar senza battere ciglio.
East side gallery
La East side gallery è la più lunga porzione del muro rimasta nella suo posizione originale: misura 1300 metri lungo i quali artisti da tutto il mondo vi hanno dipinto soggetti surreali, graffiti e slogan inneggianti alla libertà che celebrano la fine della Guerra Fredda. Molti murales sono tutt’altro che allegri però. Una volta si poteva lasciare la propria firma, mentre oggi una recinzione lo impedisce. Qui si trova il famoso murales del bacio tra Brežnev e il presidente della DDR Erich Honecker.
Vita notturna
Berlino è una delle città con la vita notturna più vivaci d’Europa. I club più strani si trovano qui. Alcuni dei quali con una selezione all’ingresso talmente spietata (tipo il Berghain) che è più facile entrare in un treno a Nuova Delhi, di domenica e nell’ora di punta. Personalmente trovo folle passare ore in coda per vedersi negare l’ingresso (cosa che nei locali più famosi di Berlino non è affatto rara), ma resto convinta che sia un’esperienza da provare, magari evitando i club più noti (ed esigenti).
Spazio espositivo Topographie des Terrors
Situato nell’ex quartier generale della Gestapo, la mostra documenta l’orrore dei crimini nazisti durante il Terzo Reich con fotografie, filmati, e didascalie in tedesco e inglese. Difficile scrollarsi di dosso la sensazione di disagio che si prova davanti alle cose che l’essere umano è riuscito a fare e soprattutto poter dire di aver compreso davvero quel che si è visto, una volta varcata l’uscita della mostra.
Memoriale per gli ebrei assassinati
Altro luogo davvero difficile da visitare in veste di turista in vacanza. Composto da enormi blocchi scuri posti su una superficie in dislivello, ci si ritrova a essere “inghiottiti” dalle lastre man mano che ci si addentra nel memoriale.
Mercatini vintage
Berlino è la città del vintage: dalle grandi catene (tipo Humana) ai mercatini che sorgono nei vari angoli della città. Con il secondhand non è sempre facile perché o ci si imbatte in cose davvero particolari (e non) rivendute ad un prezzo spropositato oppure in vecchi vestiti informi e senza personalità. No, non sto cercando di diventare una fashion blogger, ad ogni modo mi sembra che a Berlino la qualità dell’usato sia buona – non ovunque, certo, ma si può trovare qualche occasione anche nei mercatini allestiti per strada dove si capita per caso, semplicemente passeggiando, a patto di non avere pretese esagerate. Tra i flea market più famosi: quello di Mauerpark e il mercatino ad Arkonaplatz, entrambi la domenica.
Quando arriva l’autunno, chissà perché, mi viene voglia di tornare a Berlino! Forse perché l’ho vista in autunno e l’ho trovata ricca di fascino, un fascino “diverso”. Forse proprio per via della storia così recente che l’ha segnata.
Anche io sono rimasta colpita dal McDonald’s proprio di fianco al Check Point Charlie, dai negozi di souvenir e dalle altre catene tipo Starbucks e simili: non lo so, ho avuto l’impressione che fosse una mancanza di rispetto in un posto simile…
La Spa me la sono persa ma spero di rimediare la prossima volta!
Buona giornata 🙂
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Spero che almeno tu sia riuscita a vedere l’altare di Pergamo!
Buona giornata a te 😀
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Ricordo che ci andai in settembre e per i miei gusti era davvero troppo freddo e piovoso…
L’elemento più positivo: il Pergamon, senza alcun dubbio. È stata la volta in cui sono andato più vicino alla sindrome di Stendhal.
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Beato te che sei riuscito a vederlo prima del restauro, ti invidio!
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